SALERNO TRA LE CAPITALI DELL’INNOVAZIONE, NON ANCORA DEI CAPITALI.
Secondo IPOCoach, Salerno è la terza città del Sud per numero di PMI Innovative. Prima in Italia per la percentuale di realtà a prevalenza esclusiva femminile.
L’Economia Italiana è ricca di distretti industriali, dove tantissime PMI emergono a livello mondiale per la loro capacità innovativa e qualità dei prodotti e servizi. Secondo l’osservatorio di IPOCoach, tra queste c’è un campione in Italia che grazie al registro della imprese ha una vetrina agli occhi degli stakeholders, dove vengono evidenziate le loro caratteristiche innovative. Ad oggi abbiamo 2.388 PMI innovative, distribuite in tutta Italia, con qualche sorpresa.
I numeri al Sud
Il Sud ospita il 18% di questo campione: in particolare la sola Campania ne ha 172 superando regioni come il Veneto, il Piemonte o la Toscana. Salerno rappresenta la terza provincia del Sud per numero di società innovative, classificandosi dopo Napoli e Bari (e comunque sopra distretti come Bergamo e Verona). Un numero decisamente interessante se evidenziamo anche il trend in forte crescita: da inizio 2022 sono già 8 le nuove aziende iscritte (rispetto alle 5 di tutto il 2021). La gran parte sono società che operano nei servizi (30) altre nell’industria e artigianato (11).
Ci sono 3 spin off dell’Università di Salerno (Hippocrita Imaging, Genomix4life, Unidoc) così come una società che valorizza il distretto del pomodoro, Coppola Foods, peraltro unica BCorp tra le 41.
Altro elemento distintivo di Salerno è l’alta percentuale (10%) di PMI a prevalenza femminile esclusiva nel capitale sociale, in questo caso prima in Italia, terza (dopo Milano e Roma) se consideriamo in valore assoluto il numero di aziende. Sono però poche le società che ad oggi hanno valutato il ricorso al capitale di rischio, in particolare in forma di Equity.
Le considerazioni di IPOCoach
Secondo Fabio Brigante, Founder di IPOCoach “ci sono enormi potenzialità per queste società, soprattutto attraverso la quotazione in Borsa, con cui accederebbero a capitali per progetti di lungo periodo, lasciando saldamente il controllo in mano agli azionisti storici“. Sempre secondo Brigante, “è fondamentale prepararsi per tempo e valutare attentamente le proprie potenzialità ma anche i relativi rischi. Le aziende salernitane con le opportune caratteristiche quotandosi potranno finanziare la crescita, aumentare la propria visibilità e credibilità e soprattutto attrarre risorse qualificate, quest’ultimo elemento sempre più rilevante e critico nella strategia di un’azienda“.
Fonte: Mondo e Finanza